Gli adulti, gli educatori in particolare, hanno a mio avviso anche il compito di indicare come reagiamo noi alla guerra in corso.

In caso di eventi tragici, destabilizzanti, paurosi per tutti noi e tanto più per i bambini, gli adulti di riferimento possono approcciarsi verso i piccoli secondo tre aspetti. Questi eventi vanno interpretati e fatti leggere ai bambini, in base alla loro età naturalmente, sotto tre punti di vista.

Io ho pensato e strutturato attività adatte ai miei alunni di classe 5^ della scuola primaria.

I tre aspetti

Per il primo aspetto in classe abbiamo costruito un lap book.

Abbiamo imparato la poesia La luna di Kiev di G. Rodari, realizzato un collage pop up della città, abbiamo cercato i sinonimi della parola pace e conosciuto i suoi simboli per dare voce al secondo aspetto.

E per il terzo? Come reagiamo noi alla guerra?

  • Restiamo uniti
  • Chiediamo la pace
  • Cantiamo
  • Accendiamo candele
  • Preghiamo
  • Aiutiamo come possiamo
  • Accogliamo

Queste voci in elenco vanno dichiarate, espresse in modo chiaro e semplice ai bambini. Discusse insieme, portando esperienze concrete. Vicino alla nostra scuola un’associazione, fin dai primi giorni, era attiva nella raccolta di materiali (vestiario, farmaci, cibo, coperte…) da portare a chi ne aveva bisogno.

Molti bambini hanno in famiglia volontari che, a vario titolo, sono attivi per aiutare e supportare le persone in fuga. I bambini hanno raccontato di aiuti che la loro famiglia ha fornito o hanno riportato fatti di cronaca di soccorsi offerti a chi fuggiva dalle zone del conflitto.

Ua mattina tra le aule sono passati i responsabili della scuola per valutare la capienza delle classi in vista di possibili arrivi di nuovi studenti provenienti dalle zone in guerra.

“Vicino a me maestra, c’è posto!”

“Qui maestra, ci sta tranquillamente un altro banco, se arriva un nuovo bambino può stare vicino a me!”

Sono tutti piccoli episodi, brevi racconti, ma che insieme generano una grande eco!

Passiamo il messaggio, rassicuriamo i nostri alunni che i bambini vengono portati in salvo, che vengono protetti dalle loro madri e dai loro padri, da parenti e amici per essere condotti al sicuro, anche se in luoghi lontani da casa.

Bandiera della pace e Inno alla gioia

A livello di plesso abbiamo realizzato una splendida attività che ha coinvolto la nostra scuola. Tutti insieme abbiamo abbiamo realizzato in cortile una splendida “bandiera della Pace” sistemandoci in file ordinate con tanti cartoncini colorati tenuti sopra la testa.

Ecco la nostra bandiera della pace!

Una volta seduti abbiamo cantato l'”Inno alla gioia” e al termine del brano i cartoncini centrali si sono girati formando così la scritta PACE.

Pace

Con le colleghe del plesso abbiamo montato un video unendo insieme foto e video ripresi dal 3 piano della nostra scuola.

Le splendide foto sono state scattate da Moreno Geremetta.

Non ho foto mie di questa esperienza, ero seduta anch’io con i miei alunni per sostituire un alunno assente.

In ogni classe abbiamo deciso di tenere accesa una fiammella, una candela (vi ricordate quella delle finestrelle del pop up?) in segno di pace e di speranza.

Nelle classi quinte al mattino, quando accendiamo la candela, cantiamo insieme l’Inno alla gioia.

Candela accesa e Inno alla gioia

I bambini spesso creano biglietti, cuori, concette con i simboli coloratissimi che hanno conosciuto. La cornice della lavagna ne contiene molti.

Uno dei simboli appesi sulla mia lavagna, dono di un alunno

Link

Il sito di un abile e gentilissimo fotografo, amico della nostra scuola.

http://www.morenogeremetta.it

1° aspetto – Conoscere per comprendere
2° aspetto – Poesia e arte per dar voce ai sentimenti e alle riflessioni