In classe con noi c’è anche Olav, un piccolo amico dei bambini. É un cucciolo di aquila, morbido e dolce, che se ne sta tranquillo nel suo nido (un cestino di vimini).
Il pupazzetto (potrebbe essere anche un robottino, un alino, una marionetta, un peluche di altro tipo…) mi aiuta a promuovere delle attività fonologiche e metafonologiche mirate a riconoscere i suoni che compongono le parole.
Presentazione alla classe
L’ho presentato raccontando ai bambini che lui è un cucciolo, un po’ spaventato che non sa parlare molto bene, perché è ancora piccolo, che ha bisogno di essere rassicurato. Gli ho poi raccontato che lui ama i bambini e per questo vuole stare in classe.
Lui quando parla lo fa nell’orecchio, è timido e insicuro. Ma vuole raccontare ai bambini tante parole.
– Volete che vi dica qualcosa?
Naturalmente in classe si è alzato un coro di : -Sìììììì –
-C – I – A -O – mi ha detto il primo giorno, all’orecchio da riferire ai bambini .
-Voi lo avete capito? –
– Sì maestra, ha detto ciao! –
– C – I – A – O BAM – BI – NI – mi ha suggerito poi, sempre nell’orecchio.
– Ha detto: – Ciao bambini! – mi hanno risposto in tanti.
-Ma allora voi lo capite, può stare qui nella nostra aula! –
Pochi giorni dopo il nido del nostro amico aquilotto è divenuto più confortevole grazie al fieno morbido che un bambino gli ha portato.
– Maestra posso portarti del fieno per il nido? Così Olav sta più comodo! –
Modalità di utilizzo
Da qui abbiamo iniziato a giocare tanto. Il bambino che indovina la parola segmentata in sillabe , prende Olav, lo accarezza e se lo avvicina all’orecchio per sentire quale parola voglia comunicare.
Se non dice nulla, sono io che ascolto il pupazzetto e suggerisco al bambino.
Nei primi mesi della classe prima, propongo parole bisillabe e trisillabe piane (MELA – SOLE – MANO – LUPO – LIMONE – MATITA – DIVANO…) divise in sillabe. Pian piano inserirò parole più complesse.
Alcuni bambini sono già molto abili e a loro Olav suggerisce ad esempio: U – N – I – C – O – R – N – O, altri hanno bisogno che gli si ripeta più volte le sillabe che compongono LU – NA. É un gioco in cui è importante l’allenamento per discriminare bene i suoni, ci vogliono tempo e pazienza.
Durata del gioco
Questa attività ci accompagnerà non solo durante la classe 1^, ma anche per tutta la 2^(anche per l’inizio della 3^), per permettere a tutti di divertirsi con le parole e di svilupparne le abilità di analisi e di sintesi dei suoni che le compongono.
Inizialmente dunque propongo l’analisi di sillabe (MA – RE / SO – LE / ME – LO – NE …), gradualmente l’esercizio diventerà più complesso: tralasceremo le sillabe e passeremo alla pronuncia dei soli fonemi (lettere).
Alterno quotidianamente i giochi di tipo fonologico che propongo ai miei alunni: le scatole delle lettere, le palette con le immagini , ne facciamo almeno uno al giorno, spesso due, usando le varie varianti.
A volte questi giochi diventano l’attività di accoglienza al mattino per 10 minuti, altre volte servono ai piccoli per riprendere la concentrazione e la calma dopo la ricreazione, altre volte ancora ci sono utili per trascorrere gli ultimi minuti prima di andare a casa.
OLAV é amato, richiesto e coccolato (i bambini quando ci passano vicino lo accarezzano).
Olav è un acronimo, di quale parola?
Link utili
Ecco altri giochi di tipo fonologico che potete trovare su questo blog
Esercizi su wordwall, sempre una preziosa miniera
https://wordwall.net/it-it/community/classe-prima/giochi-fonologici